lunedì 19 agosto 2013

La battaglia del Cile, il film epopea di Patricio Guzmán

“La Battaglia del Cile”  è un documentario storico realizzato tra il 1972 e il 1979. Non è una somma di filmati di repertorio ma un documento realizzato nello stesso momento in cui avvenivano i fatti. Il suo autore e regista lavorò con una squadra nel mezzo degli eventi. Il materiale vergine (pellicola di l6 MM in bianco e nero) è stato donato dal documentarista francese Chris Marker e il montaggio è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Istituto di Cinematografia Cubano (ICAIC). Jorge Müller Silva (il cameraman del film) sequestrato dalla polizia militare di Pinochet nel novembre del 1974, è scomparso nel nulla A tutt’oggi non si conosce la sua fine. È uno dei 3.000 “desaparecidos” ancora presenti in Cile. 

Regia, produzione, sceneggiatura: Patricio Guzmán 
Direttore della fotografia e delle riprese: Jorge Müller Silva. 
Montaggio: Pedro Chaskel. 
Audio in presa diretta: Bernardo Menz. 
Casa di produzione: Equipo Tercer Año (Patricio Guzmán). 
Supporto per le riprese: 16 MM. Bianco e nero 
Supporto definitivo: 35 MM (1.85), DVD e Beta Pal.

“La Battaglia del Cile” - Prima parte: L'insurrezione della borghesia (100')
Salvador Allende mette in moto un programma di profonde trasformazioni sociali e politiche. Fin dal primo giorno la destra organizza contro di lui una serie di scioperi selvaggi mentre la Casa Bianca lo asfissia economicamente. Nonostante questo boicottaggio -- marzo del 1973 -- i partiti che appoggiano Allende ottengono il 43,3 percento dei voti. La destra capisce che i meccanismi legali non le servono più. D’ora in avanti la sua strategia sarà la strategia del colpo di stato.

“La Battaglia del Cile” - Seconda parte: Il Colpo di Stato (90')
Tra marzo e settembre del 1973, la sinistra e la destra si scontrano nelle strade, nelle fabbriche, nei tribunali, nelle università, in parlamento e attraverso i mezzi di comunicazione. La situazione diventa insostenibile. Gli Stati Uniti finanziano lo sciopero dei camionisti e fomentano il caos sociale. Allende tenta di trovare un accordo con le forze della Democrazia Cristiana, senza ottenerlo. Le stesse contraddizioni presenti all’interno della sinistra accrescono la crisi. I militari iniziano una cospirazione a Valparaiso. Un ampio settore della classe media appoggia il boicottaggio e la guerra civile. L’11 settembre Pinochet bombarda il palazzo sede del governo.

“La Battaglia del Cile” - Terza parte: Il potere popolare (80')
Accanto ai grandi avvenimenti che narrano i film precedenti succedono anche altri fenomeni originali, a volte effimeri, incompleti, che vengono raccolti nella terza parte. Numerosi settori della popolazione, e in particolare le classi popolari che appoggiano Allende, organizzano e mettono in moto una serie di azioni collettive: magazzini comunitari, cordoni industriali, comitati agricoli, ecc., con lo scopo di neutralizzare il caos e superare la crisi. Tali istituzioni, in maggior parte spontanee, rappresentano uno “stato” dentro lo Stato.

I premi ricevuti:
GRAND PRIX, Festival di Grenoble, Francia 1975. PREMIO DELLA GIURIA, Festival di Leipzig, Germania 1976. GRAND PRIX, Festival di Grenoble, Francia 1976. GRAND PRIX, Festival di Bruxelles, Belgio 1977. GRAND PRIX, Festival di Benalmadena, Spagna 1977. GRAND PRIX, Festival dell'Avana, Cuba 1979.

Chi è Patricio Guzmán?
Regista cileno. Dopo aver seguito i corsi di cinema all’Università Cattolica del Cile, si reca a Madrid per diplomarsi all’Escuela Oficial de Cinematografía. Tornato in patria dirige una serie di documentari sulla realtà sociale del paese ispirandosi alle teorie del cinema diretto e mescolando sapientemente brani di repertorio a spezzoni d’attualità come in Primer año (Il primo anno, 1971), sui primi mesi di vita del governo di Allende, e La respuesta de octubre (La risposta di ottobre, 1972), inchiesta sul mondo operaio. Nel 1973 inizia a girare La batalla del Chile (La battaglia del Cile) ma dopo il colpo di stato del generale Pinochet è costretto a emigrare a Cuba dove riprende a lavorare al film ampliandolo in tre parti: La insurrección de la burguesía (L’insurrezione della borghesia, 1975), El golpe de estado (Il colpo di stato, 1976), e El poder popular (Il potere popolare, 1979) trasformandolo così in un vero e proprio documento sulle cause del golpe. Nel 1980 si trasferisce in Spagna e continua a girare documentari, tra i quali ricordiamo per lo spirito di denuncia che li contraddistingue En nombre de Dios (In nome di Dio, 1987), La cruz del Sur (La croce del sud, 1992) e Chile, la memoria obstinada (Cile, la memoria ostinata, 1997).

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