La salma del poeta Pablo Neruda, morto in un ospedale di Santiago del Cile poco dopo il golpe di Pinochet è stata riesumata dopo 40 anni dalla morte, l' 8 aprile con l'obiettivo di chiarire il mistero sulla sua morte, se avvenuta per cause naturali o se Neruda è stato ucciso. Lo ha disposto il Giudice cileno Mario Carroza nell'ambito dell'inchiesta basata sulle accuse di Manuel Araya, autista del poeta secondo il quale il grande poeta fu ucciso con un'iniezione letale durante il ricovero nell'ospedale di Santiago. L'ipotesi è stata per il momento smentita dal referto sugli esami radiologici e istologici effettuati sulla salma nei quali si evidenzia, come era noto già all'epoca, lo stato molto avanzato del suo tumore alla prostata. Per una prova definitiva si attende l'esito delle analisi tossicologiche ancora in corso presso i laboratori dell'Università della North Carolina, negli Stati Uniti. I sostenitori della tesi dell'assassinio, basandosi sulle testimonianze dell'epoca, affermano che Neruda non era in fin di vita, nonostante fosse gravemente malato, e che Pinochet avrebbe ordinato a un sicario, un agente segreto della CIA collegato anche ad ambienti del neofascismo, Michael Townley, di accelerarne la morte con una non ben definita "iniezione allo stomaco" (secondo le parole di Neruda stesso all'autista, che raccontò che un medico era entrato e gli aveva praticato l'iniezione; il giorno dopo le sue condizioni peggiorarono improvvisamente e morì, prima della partenza per il nuovo esilio), per evitare che diventasse un leader dell'opposizione all'estero. Il giudice Carroza ha ordinato, sempre nel 2013, di rintracciare ed identificare il presunto killer di Neruda.
Quarant’anni fa il generale Pinochet realizzava il colpo di Stato in Cile. Ha senso parlarne oggi in Italia? Siamo convinti di sì ed è la ragione per la quale donne ed uomini novaresi di diversa formazione culturale e politica hanno deciso di costituire un comitato per dare vita ad una serie di iniziative che copriranno un arco di tempo che va dall’11 settembre (giorno del golpe in Cile) al 12 dicembre (giorno della strage di Piazza Fontana) : per ricordare, per informare, per ragionare
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