lunedì 22 luglio 2013

La Nueva Canción Cilena

Nel 1970 il condor, rapace simbolo della libertà e della fantasia dei popoli delle Ande, vola alto nelle classifiche dei dischi più venduti in tutto il mondo. Lo sostengono le chitarre e le voci di Simon & Garfunkel. Il duo composto da Paul Simon e Art Garfunkel, divenuto popolarissimo con la colonna sonora del film “Il laureato”, realizza, infatti, una delicata e gradevole versione cantata di El condor pasa, uno dei brani più diffusi della tradizione popolare andina. La canzone, inserita nell’album Bridge over troubled water, ottiene un successo travolgente in tutto il mondo. La musica andina, per la prima volta, entra nell’immaginario musicale delle nuove generazioni. In breve tempo sono centinaia le versioni di El condor pasa realizzate in tutto il mondo. Con sorpresa e ammirazione anche dagli Stati Uniti si comincia a guardare in modo nuovo alle tradizioni musicali delle terre dell’America del Sud, attraversate dalla Panamericana, una strada lunga come la vita che collega città, deserti e ghiacci perenni. Le sonorità e i temi della musica andina affascinano la sempre più grande pattuglia dei folk-singers, i moderni cantori popolari divisi tra il folk della tradizione e il rock delle novità, costantemente alla ricerca di nuove idee per innervare la loro vena creativa. Gli scambi danno numerosi frutti, anche perchè creano le basi alla possibilità di stabilire rapporti fecondi con i numerosi laboratori musicali che stanno sorgendo in vari paesi dell’America Latina. Uno dei più vivi e disponibili ad aprirsi nei confronti delle altre culture musicali è costituito dal gruppo di autori, musicisti e ricercatori della Nueva Canción Cilena che proprio nei primi anni Settanta sta vivendo un periodo di grande slancio grazie anche all’ondata rinnovatrice e libertaria del governo di Unidad Popular di Salvador Allende. L’esperienza del Cile diventa, quindi, un punto di riferimento importante e una speranza, non solo dal punto di vista musicale, per tutta l’America Latina. Non dura molto. Nel 1973 un sanguinoso colpo di Stato militare guidato da Augusto Pinochet sancisce la fine della democrazia in quella nazione e l’instaurazione di un regime dittatoriale. Migliaia di oppositori e dissidenti vengono arrestati e spariscono per sempre. Lo stesso presidente Salvador Allende viene ucciso nel palazzo presidenziale. Nelle liste di proscrizione è inserito l’intero gruppo della Nueva Canción Cilena, i cui membri sono costretti a riparare all’estero per sottrarsi alla repressione. Non a tutti riesce di fuggire. Al cantautore e chitarrista Victor Jara, catturato da un gruppo di militari golpisti, vengono tagliate entrambe le mani in segno di spregio per il suo lavoro di musicista. Di lui non si saprà più nulla. Il mondo della musica, i giovani di tutto il mondo si mobilitano e sull’onda della solidarietà mondiale i gruppi e gli artisti cileni portano ovunque la loro testimonianza sonora. Il laboratorio si allarga dal Cile al mondo. Quella che sembrava la fine della moderna musica andina sarà invece l’inizio di una nuova fase che la farà trovare pronta a vivere da protagonista la fine del millennio nei nuovi generi della New Age e della World Music.


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